Vendere in Cina, i finanziamenti e-commerce

15 Ott 2020


Vendere in Cina è più facile, con i finanziamenti e-commerce

Finanziamenti e-commerce? La pandemia da Coronavirus è lontana dal risolversi, ma le occasioni di business, nonostante i problemi globali, non mancano, soprattutto per chi vuole sviluppare la propria attività e aprirla al mercato cinese. L’economia del colosso asiatico è l’unica al mondo a non registrare segno negativo, con una previsione di crescita del PIL dell’1.9% per il 2020.

Il Paese sembra aver superato il momento più difficile e da oggi organizzare la strategia di approccio ai consumatori locali è un po’ più semplice, grazie ai bandi di Unioncamere e regionali per l’apertura di e-commerce e investimenti digitali in Cina. Un sostegno importante, che prevede contributi a fondo perduto pari al 70% delle spese,con un massimo di 10.000 euro, per le PMI che vogliono crescere nei mercati extra-UE.

Dal sito al marketplace, come conquistare il mercato cinese

È importante sviluppare un ecosistema agile ed estremamente funzionale, che preveda una forte presenza su WeChat, la app social con 1,2 miliardi di utenti cinesi attivi, e i suoi e-commerce interni, tra cui Pavilion Italia: uno spazio ideale per vendere prodotti italiani e di ottima qualità.

Può essere molto utile, per dare un’immagine innovativa di sé, lo sviluppo di shop online proprietario, che va integrato con la stessa WeChat così da consentire l’acquisto diretto senza mai uscire dall’applicazione. In alternativa, si può ipotizzare la costruzione di un proprio spazio su TMall, il principale marketplace cinese con oltre 800 milioni di acquirenti.

Fondamentale, in ogni caso, è la costruzione di un piano di comunicazione e marketing digitale capace di raccontare in modo efficace prodotti, servizi e carattere dell’attività al pubblico con sfumature e attitudini local.

Quali sono le attività finanziabili dai bandi

  • Tutto ciò che riguarda la creazione e lo sviluppo della piattaforma: creazione di un sito e-commerce, di un sito web mobile first, di una app; configurazione dell’intero sistema, con spese di acquisto, registrazione e gestione dominio; consulenza a supporto della piattaforma.
  • Tutto ciò che riguarda la gestione e il funzionamento del marketplace: spese di registrazione per l’apertura di uno store sui marketplace; costi di gestione e mantenimento in sicurezza della piattaforma stessa; adesione ai circuiti di pagamento e sviluppo della scheda tecnica dei prodotti; software per gestione ordini, monitoraggio accessi e analisi dei dati; costi di affitto di un magazzino.
  • Tutto ciò che riguarda la formazione e la promozione dell’attività: investimenti per l’indicizzazione della piattaforma, investimenti di web marketing e pubblicità online, spese per la comunicazione,spese per la formazione tecnica del personale.

Qualche dettaglio sui fondi TEM ed e-commerce

I fondi TEM (Temporary Export Manager)  sono particolarmente interessanti per le imprese che vogliono realizzare progetti di internazionalizzazione e sfruttare il digitale per vendere in Cina e nei Paesi al di fuori dell’Unione Europea. Vi possono aderire tutte le società di capitali e la durata del finanziamento è di 4 anni.

Le misure straordinarie anti-crisi, in emergenza COVID-19, sono state estese al 31 dicembre 2020, con una finestra sino alla primavera 2021 per alcuni bandi di categoria, con un co-finanziamento a fondo perduto del 40% che consente sia di avvalersi di professionisti dedicati in affiancamento temporaneo (digital strategist con forte conoscenza del mercato cinese), sia di liquidità utile a realizzare e-commerce.

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